Presentiamo la nuova stagione 2022/23 del Settore Giovanile della Pro insieme al suo responsabile, Marco Grossi, fresco di rinnovo, così come tutto lo staff di coordinamento.
“Il rinnovo della mia collaborazione, così come quella di Gabriele Parolari come Responsabile dell’Attività di Base, rappresenta una nuova importante tappa di quel percorso che la Pro Sesto porta avanti da anni, nella valorizzazione dei ragazzi (e da qualche anno anche delle ragazze) delle Giovanili.
Personalmente, posso dire che inizio con grande entusiasmo e soddisfazione il settimo anno consecutivo in questo ruolo, senza contare l’esperienza biennale prima del fallimento. E sono qui per continuare a migliorare, a fare meglio anno dopo anno.”
Per rendere l’idea dell’importanza del Settore Giovanile, partiamo dai numeri. Quanti sono gli atleti iscritti?
“Tra il settore calcio maschile e quello femminile, sommando Pro Sesto e Academy, siamo attorno ai 500 tesserati, ai quali vanno aggiunte circa 40 persone tra membri degli staff e dirigenti, oltre ai collaboratori esterni. Siamo una realtà in crescita, ma più che numericamente, dal punto di vista della qualità dell’offerta formativa e dei risultati che stiamo ottenendo.”
Nella passata stagione la Pro si è fatta valere in molte categorie dell’agonistica, giusto?
“La nostra Under 16 ha perso il campionato nazionale soltanto in una combattutissima finale, anche l’Under 17 ha fatto un’ottima stagione, ma quando penso ai risultati che mi rendono più orgoglioso, guardo ai ragazzi cresciuti nella nostra “cantera” che quest’estate sono stati aggregati al ritiro con la prima squadra: Alessandro Santambrogio, classe 2005, che è con noi da anni, e Federico Bertoli, rientrato dal prestito al Legnano, ma prodotto dal vivaio biancoceleste.
La stessa soddisfazione la provo nel vedere alcuni nostri ragazzi andare a continuare il proprio percorso formativo in società di altissimo livello, penso a Scaravilli, 2005, passato all’Inter, o ad Alessandro Russo, 2006, che giocherà nel Cagliari. A loro vanno aggiunti alcuni atleti ancora più giovani, senza contare le richieste che abbiamo declinato al momento, per tutelare al meglio la crescita dei ragazzi.”
Nell’idea del “percorso” che stai delineando la continuità passa anche attraverso la conferma della maggior parte degli staff tecnici?
“Esattamente. Rimane in Pro mister Ettore Pasca, così come Daniele Angellotti, che allenerà l’Under 17. Per l’Under 16 c’è un volto nuovo, che nuovo poi non è, perché Nello Russo era già stato alla Pro Sesto due anni fa. Confermati anche Fabio Sacco per i Giovanissimi Under 15 e Andrea Oggioni per l’Under 14. La continuità passa anche dai preparatori atletici (Saldarini, responsabile dell’Area Motoria, Alessandretti, Brambilla, Tartaglia e Draisci) e da quelli dei portieri, Zaninetti e Invernizzi.
Se si vuole dare seguito e senso alla crescita dei nostri atleti, è fondamentale individuare le persone giuste e, una volta trovate, tenersele strette.”
Quanto è importante la fase della scelta anche per quanto riguarda i giovani calciatori e le giovani calciatrici?
“La nostra Area Scouting, composta da Eugenio Rossi per l’agonistica e da Paolo Bugini, responsabile scouting dall’Under 14 ai più piccoli, conosce benissimo quali sono le qualità che cerchiamo in Pro Sesto, che non si fermano certo al lato tecnico, alla “bravura”. Esistono aspetti caratteriali e comportamentali che alla lunga diventano ancora più importanti, ma che vanno “coltivati” fin dall’attività pre-agonistica. Non dimentichiamoci mai che un Settore Giovanile svolge un compito fondamentale che va ben oltre il campo da gioco, dal punto di vista sociale, affiancando e supportando le famiglie nella loro funzione educativa.”
A proposito di ruolo nella società, cos’è cambiato dopo il lockdown e la pandemia?
“Il periodo di stop forzato alle attività sportive di squadra legato alla pandemia ha segnato profondamente il calcio, e in particolare l’attività di base. Già le ultime generazioni non sembravano avere quella diffusa voglia di emergere attraverso lo sport che caratterizzava i ragazzi nati nei decenni precedenti.
L’arrivo di questa “pausa” ha accelerato alcuni tipi di processi: sono aumentati i ragazzi che al primo ostacolo preferiscono abbandonare il percorso, ma soprattutto, aspetto più importante per il nostro ruolo sociale, sono aumentate le difficoltà, le crisi, i malesseri in molti giovani e giovanissimi atleti. In questo contesto è diventato importantissimo il poterci avvalere della collaborazione della nostra area psicologica: per i ragazzi, per le loro famiglie, e anche per noi degli staff, per sapere reagire a queste nuove criticità.”
Alla luce delle tue parole, cosa significa entrare a far parte del Settore Giovanile della Pro Sesto e quali caratteristiche bisogna avere?
“Se guardo all’attività di tutti questi anni, posso dirti che se proprio devo trovare delle caratteristiche comuni, visto che ogni ragazzo e ogni ragazza è un unicum, e come tale va seguito, dico la passione, la motivazione, e quella forza d’animo, quel carattere, quella perseveranza che ti permettano di andare oltre agli ostacoli, di vedere nelle difficoltà uno sprone piuttosto che un motivo per fermarsi.”
La tua soddisfazione più grande da responsabile del Settore Giovanile?
“Nessun trofeo, nessuna vittoria può essere paragonata alla soddisfazione nel vedere i giovani calciatori che vengono confermati di anno in anno nella categoria superiore con la maglia della Pro. Significa sì un miglioramento tecnico, una maturazione “calcistica”, ma rappresenta soprattutto il fatto che il percorso di crescita in biancoceleste sta portando frutti anche dal punto di vista umano. Se poi qualcuno di loro, conferma dopo conferma, arriva in prima squadra, ti assicuro che è una sensazione impagabile.”