Presentiamo ai nostri tifosi David Wieser, appena arrivato a Sesto dalle Giovanili dell’Inter.
David buongiorno, e benvenuto. Raccontaci la tua storia…
“Sono nato a Vipiteno, ma cresciuto a Ortisei, in Val Gardena. Val Gardena come la mia prima squadra, dai 6 agli 11 anni. Vista la mia passione, e anche i risultati, ho iniziato poco alla volta ad allontanarmi da casa, per giocare prima al Bressanone, poi alle Giovanili del Sudtirol, prima di arrivare all’Inter, per 4 anni.
Nell’ultima stagione ero in prestito alla Primavera del Bologna.”
Strano imbattersi in calciatori originari dell’Alto Adige…
“Sì, è vero. Anch’io da piccolo sciavo, poi ho dovuto fare una scelta, e ho optato per il calcio. Di questo devo dire grazie alla mia famiglia, che è composta da sportivi, per esempio mia sorella gioca a tennis, e ha compreso e assecondato la mia volontà di fare del calcio una professione. E per farlo dovevo allontanarmi da casa. La mia famiglia mi ha trasmesso passione, spirito di sacrificio e l’importanza del lavoro. Queste esperienze mi hanno dato tanto, anche umanamente.”
Carriera tra i “grandi” che inizia quest’anno in biancoceleste. Com’è stato il primo approccio con la Pro?
“La Pro Sesto la conoscevo già, ho anche seguito l’ultimo campionato di Serie C; poi giocando nelle Giovanili dell’Inter mi è capitato anche di giocare al Breda. Quando sono arrivato quest’anno, sono rimasto molto sorpreso, in positivo: la società mette tanto impegno, tutti i giorni, per permettere a noi giocatori di lavorare al meglio e farci sentire bene. Cerco già di ripagare questo impegno e questa disponibilità nel lavoro di allenamento, ma non vedo l’ora di farlo in campionato per un club dalla storia così importante.”
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Se noi giocatori saremo in grado di dare il massimo sul campo, così come stanno facendo con noi la società e lo staff, credo che la stagione non potrà che essere positiva. Certo, il girone è molto impegnativo e lo sappiamo, conosciamo anche quali obiettivi si è posto il club, ma il minimo che possiamo fare è cercare di raggiungerli nel minor tempo possibile, e magari toglierci qualche bella soddisfazione e regalare gioie ai nostri tifosi!”
Per te a livello personale, cosa ti aspetti?
“Concluso il percorso del settore giovanile, con l’ultimo anno a Bologna, non vedevo l’ora di confrontarmi con i “grandi”. Parto con grande entusiasmo. Lo staff e i compagni mi hanno fatto subito sentire parte del gruppo. Cerco di ascoltare il più possibile e poi mettere in pratica ogni giorno le idee del mister e dei compagni più esperti.”
Che tipo di giocatore sei e a quali calciatori ti ispiri?
“Penso di avere una buona tecnica e di poter ricoprire vari ruoli del centrocampo, dalla mezzala, al trequartista, al mediano. Diciamo che mi piace avere sempre la palla tra i piedi e mandare in porta i compagni il più possibile.
Tra gli italiani un calciatore che mi ispira è Marco Verratti, a livello mondiale Thiago Alcantara.”
E David Wieser quando non gioca cosa fa?
“Mi ritengo una ragazzo tranquillo, al tempo stesso mi piace tanto uscire con gli amici e anche fare nuove conoscenze. Quando sono lontano da casa – spesso- passo tanto tempo al telefono con la mia famiglia. Se resto solo un po’ di playstation, ma anche studiare. Ho “messo in pausa” il mio percorso scolastico, frequentavo il liceo scientifico, ma non ho abbandonato l’idea di riprendere gli studi, magari nell’ambito linguistico, visto che in Alto Adige ho imparato in fretta il tedesco, il ladino, a scuola l’inglese…sono portato per le lingue. Intanto però sono concentrato sul campo”.