Un benvenuto in casa Pro Sesto a Erik Gerbi, arrivato nell’ultima sessione di calciomercato.
Partiamo dalla tua carriera prima di arrivare a Sesto…
“Sono nato a Ivrea e ho cominciato a giocare nella squadra del mio paese, La Morenica; dopo un solo anno mi sono trasferito alle Giovanili del Torino, dove sono stato per 4 stagioni. Passato alla Pro Vercelli, ho continuato nel settore giovanile, fino all’esordio in prima squadra. A quel punto mi ha comprato la Juve, sia per la Primavera, sia per l’Under23. Sono stato acquistato dalla Sampdoria nell’anno del lockdown, che mi ha girato poi in prestito al Teramo.
Nella scorsa stagione ho fatto un’esperienza all’estero, per l’esattezza in Romania, al Politehnica Timisoara.”
Com’è stato giocare fuori dall’Italia?
“Un’esperienza di vita. Al di là degli aspetti tattici o del livello tecnico, sono entrato in contatto con un altro modo di guardare il calcio. Le differenze sono tantissime, non tutte facili da raccontare. Qui in Italia noi calciatori siamo dei privilegiati. In Romania c’è molta meno pressione per il risultato, molta meno ansia per la prestazione sul campo. Anche la preparazione è impostata in modo del tutto differente. Un aspetto che mi ha colpito è l’alimentazione, che là non è assolutamente curata.”
E invece qui alla Pro?
“Qui nel calcio professionistico italiano tutto è curato nei minimi dettagli. La Pro non fa eccezione, anzi. Ho trovato una società seria, accogliente e professionale, con strutture invidiabili, non soltanto per la Serie C.
Il gruppo che ho trovato è fantastico, un bel mix tra giovani e più esperti, con un mister che ci fa lavorare tanto. Insomma, c’è tutto per fare una buona stagione.”
Aspettative personali e di squadra per il prossimo campionato…
“A livello personale, spero di poter crescere ancora come calciatore; per la squadra non mi pongo obiettivi….partita dopo partita dobbiamo provare a fare più punti possibili, non voglio porre traguardi minimi, perché se giochiamo bene possiamo raggiungerne anche altri…”
Descriviti in campo…
“Sono un attaccante mobile, non mi piace stare fermo; amo attaccare la profondità, ma anche venire incontro per ricevere il pallone. I miei allenatori delle Giovanili dicevano che ricordavo loro Luca Toni. Io in realtà non ho un punto di riferimento specifico, cerco di rubare un po’ i trucchi dei grandi attaccanti. Alla Juve ho avuto la possibilità di allenarmi con Dybala, Cristiano Ronaldo, Mandzukic; quando hai queste occasioni, cerchi di scoprire i loro segreti. Osservandoli da vicino, mi ha colpito soprattutto la loro dedizione al lavoro.”
Com’è Erik Gerbi fuori dal campo?
“Sono un ragazzo socievole, amo stare con gli amici e anche con la mia famiglia. Sono però sostanzialmente un tipo tranquillo, mi piace fare camminate in montagna, magari per poi mangiare in rifugio, o andare al mare. Tutte attività “soft”. Preferisco correre in campo!”