Abbiamo chiesto a Federico Del Frate, al terzo campionato consecutivo in Pro Sesto, se si ricorda del suo arrivo nel Club…
“Ricordo benissimo quel gruppo molto giovane che si riaffacciava in Serie C dopo la promozione, con tanti confermati, a partire dal mister. Io sono arrivato a fine sessione di mercato e, anche se non sono partito come portiere titolare, mi sono subito trovato bene con l’ambiente. L’impatto è stato positivo, in una realtà unica, nel senso che la Pro è una società storica, inserita in un contesto particolare. La vicinanza a Milano da un lato è comodissima e funzionale, dall’altro le squadre della metropoli tolgono un po’ della visibilità, soprattutto in termini di pubblico allo stadio, che un club di questo livello merita. Anche per questo dobbiamo fare bene, per far tornare la gente a riempire il Breda.”
Quali sono le partite che ricordi con più soddisfazione, personale o di squadra?
“A livello di squadra non c’è dubbio che quello che ho provato alla finale di ritorno dei playout contro il Seregno, che ci ha portato alla salvezza, è senza paragoni nella mia esperienza in Pro. Era l’obiettivo che si era posto la Società, ma anche noi giocatori: centrarlo è stata la gioia più grande.
Un match nel quale mi sono sentito fiero della mia prestazione è stato quello della scorsa stagione in casa contro il Trento, sia dal punto di vista tecnico, parate, uscite, ma anche per la gestione della difesa. Il loro gol del pari al 90’ non ha cancellato l’ottima partita.”
Quali sono le tue impressioni su questa stagione?
“L’approccio è positivo. La squadra è stata cambiata per metà dell’organico, ci sono un allenatore e uno staff nuovi e un direttore sportivo nuovo. Tutti insieme hanno portato tanto entusiasmo, tanta voglia di fare e di lavorare sul campo, così come stanno facendo anche i tanti giovani in rosa. Noi confermati ci portiamo dietro ancora adesso le sensazioni positive della salvezza conquistata l’anno scorso e cerchiamo di aumentare ulteriormente questa “carica” per mantenere ancora la categoria, meglio se con meno patemi.”
Hai un obiettivo personale e uno per la squadra per questa stagione?
“Subire meno gol possibile, a partire da oggi, è un obiettivo sia personale, sia di squadra, perché vorrebbe dire lavorare bene con la difesa, negli allenamenti come durante le partite. Se il portiere non prende gol, significa anche che la squadra si è difesa bene. Passo dopo passo si costruisce così anche l’obiettivo collettivo, di salvarci senza dover fare calcoli. Un obiettivo, infatti, è quello di non avere un atteggiamento remissivo, indipendentemente dall’avversario. Essere sempre propositivi e provare a portare a casa punti da ogni campo, perché in Serie C campi e avversari facili non esistono.”
Se Federico De Frate non avesse fatto il calciatore, cosa avrebbe scelto di fare?
“Domanda strana, ma me lo chiedo anch’io, ogni tanto! Da piccolo avevo due sogni, quello di diventare un calciatore professionista e quello di pilotare gli elicotteri. Il primo l’ho coronato, vediamo se un giorno riuscirò anche a farlo con il secondo… Al di là delle battute, parallelamente alla carriera nello sport, ho portato avanti gli studi e mi sono Laureato in Scienze Motorie. Non so ancora bene come “sfrutterò” la mia laurea, magari restando nel mondo del calcio, oppure per un’attività più orientata al fitness, alle palestre, ma in ogni caso ho voluto concludere anche questo percorso.”
Una cosa che non tutti sanno su Federico Del Frate, fuori dal campo…
“Fuori dal campo mi piace stare il più tempo possibile con la mia ragazza, o in famiglia. O con il mio gatto! Sono un grande amante dei gatti. Per ora ne ho soltanto uno, ma un giorno vorrei averne altri.
Guardarlo giocare, o semplicemente osservarlo quando sono a casa, è al tempo stesso divertente e rilassante, mi trasmette pace e tranquillità. Non sta mai facendo la stessa attività, è imprevedibile.”