Skip to main content

Dopo ben 11 anni in biancoceleste, per Matteo Ferrero ecco arrivata la prima stagione con un contratto professionistico in Pro Sesto.
Matteo, la prima domanda sulla tua esperienza in Pro è se e come ricordi il tuo arrivo in società…

“Lo ricordo benissimo, provenivo dall’Enotria, dove ho fatto la Scuola Calcio e i primi anni tra i Pulcini del club milanese. Sono entrato in Pro Sesto a partire dalla categoria Esordienti e poi via via ho proseguito il mio percorso fino alla Prima Squadra.
L’esordio in Serie C è stato un momento indimenticabile, per tanti motivi. Era il 12 dicembre 2021. La cosa più bella è stata farlo allo Stadio Breda, davanti ai nostri tifosi, nel luogo dove avevo tifato e gioito per la Pro. Non potrò mai scordare tutto l’affetto che ho sentito attorno a me e la grandissima emozione.”

Un’altra partita che ricordi in modo particolare…
“Anche se non ho potuto dare il mio contributo dal campo, dico la partita della scorsa stagione a Trieste. In uno degli stadi più belli nei quali io sia entrato da calciatore, abbiamo disputato un match strepitoso, andando in vantaggio più volte, fino alla vittoria finale, in un crescendo di emozioni. È stata un’enorme soddisfazione per tutto il gruppo e quella partita fu un mattone importante nella costruzione della salvezza dell’anno scorso.”

Quali sono le tue sensazioni dopo il ritiro?
“Siamo molto carichi e positivi nel guardare al futuro, c’è tanta voglia di scendere in campo e dimostrare a tutti di poter mantenere ancora questa categoria. Per noi, per il nostro staff e per i tifosi che ci seguono ogni settimana. Siamo convinti e fiduciosi che il lavoro che stiamo facendo ci permetterà di raggiungere questo obiettivo.”

A proposito di obiettivi, quali sono quelli che hai prefissato, per te e per la squadra?
“Personalmente, l’obiettivo è quello di fare più presenze possibili e dare il massimo dell’aiuto alla squadra per centrare l’obiettivo finale, che è il mantenimento della categoria. Per la squadra sono sempre un sognatore, la Pro Sesto è la mia squadra, ci tengo tantissimo, e vorrei vederla sempre più in alto, restando sempre in una zona tranquilla della classifica e togliersi qualche bella soddisfazione in uno dei tanti campi difficili del girone..”

C’è un giocatore al quale ti ispiri in modo particolare?
“Dall’inizio della mia esperienza nel calcio, nelle Giovanili, ho cambiato tanti ruoli, da piccolino ho fatto il centrale di difesa, poi l’esterno, alto e basso, la mezzala; ora sto “studiando” da terzino. Anche per questo motivo un giocatore che mi piace molto nel calcio moderno è Trent Alexander-Arnold, un campione in grado di giocare su entrambe le fasce, creando superiorità numerica, e di giocare anche mezzala.”

Se non fosse esistito il calcio, cosa faresti oggi?
“Fin da piccolo mi sono dedicato allo sport. Ho infatti iniziato dall’atletica, soprattutto corse campestri. Credo che sarei comunque nell’ambito sportivo. Seguo tantissimi sport, mi appassiono, anche a quelli nuovi. Faccio fatica a vedere la mia vita senza lo sport. In ogni caso, nonostante i tanti impegni, ho deciso di portare avanti anche gli studi e sono iscritto alla Facoltà di Scienze dei Servizi Giuridici all’Università Bicocca.”

Cosa ti piace fare fuori dal campo?
“Oltre allo sport, che seguo sia dal vivo, sia in televisione, non solo il calcio (italiano e inglese), ma anche il basket e la pallavolo, e soprattutto l’atletica, una mia passione è quella di viaggiare. Da piccolo avevo più possibilità di farlo e oggi, quando posso, adoro fare quello. Non necessariamente viaggi lunghi o mete esotiche e lontane, anche semplicemente partendo da casa o dal mare, cercare posti nuovi, conoscerli, scoprire tanti luoghi sconosciuti della nostra splendida Italia.”